Democrazia partecipata , ovvero la dittatura degli eletti
Si sa ancora poco dell’accordo del 29 giugno 2011 da quello che è dato capire si è ratificato l’indebolimento, se non l’eliminazione dei due strumenti fondamentali a disposizione dei lavoratori : il conflitto e la democrazia.
Ha fatto scuola il sistema Marchionne della “tregua” che a ridosso di una manovra finanziaria che penalizzerà ulteriormente i lavoratori, precari e le classi più deboli , blocca” qualunque forma di opposizione .
le ragioni sono tutte politiche e ancora una volta riconducibili alla logica del subalternità alle esigenze del sistema delle imprese a danno dei diritti sociali e delle politiche di solidarietà, d’altronde nell’ultimo documento della CGIL il ridimensionamento del welfare pubblico è stato ritenuto inevitabile a fronte della riduzione del Pil .
La CGIL, quindi, ha preferito negoziare diritti certi per salvaguardare il patto di stabilità europeo mentre i costi della manovra si concretizzeranno in ulteriori tagli ai servizi pubblici, nuovi attacchi alle pensioni, ulteriore congelamento sine die dei contratti pubblici, blocco totale del turn over – con buona pace dei precari del pubblico impiego - manovra sulle tasse e sull'IVA tale da far pagare di più ai ceti popolari e al lavoro dipendente, di aumento dei contributi previdenziali per i precari, di attacco ai migranti,e sostanzialmente i ricchi, che hanno un reddito medio 11 volte superiore ai poveri. (55.000 euro contro 5.000) , continueranno a non essere toccati ,al massimo la “stangatella “ colpirà i proprietari dei Suv.
Si sgretola definitivamente anche quel residuo di democrazia attraverso il meccanismo delle certificazioni, cioè non saranno più previste consultazioni di base mediante le quali i lavoratori sono chiamati ad esprimersi sugli accordi nazionali e sul contratto collettivo, ma è stato elaborato un sistema misto tra iscritti , quindi il via al mercato delle iscrizioni , ed RSU, che lì dove sono presenti saranno le uniche a votare . In pratica il contratto di lavoro nazionale , viene siglato dai firmatari, bloccando il diritto di voto dei lavoratori e qualunque agibilità sindacale delle organizzazioni in disaccordo . In questo sistema la derogabilità al contratto collettivo, sistema Fiat, secondo cui ogni impresa potrà definire a suo piacere i contratti ad personam, decreterà la fine del sistema universale di diritti e tutele, unica e forte premessa per ricomporre la frammentarietà del lavoro e nel lavoro.
Adele Dentice
giovedì 30 giugno 2011
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