lunedì 4 febbraio 2013

VILI E PARACULI

In Italia le cose funziano così: c'é il padrone e ci sono i servi. Un codazzo di servi chiamati 'politici', 'giornalisti' e 'imprenditori' pronti ad approvare qualsiasi indecenza facendola passare 'per il bene della collettività'. In realtà 'l'indecenza' serve a salvare 'culi ed orti' oltre che poltrone. La corruzione é penetrata ovunque, per cui é possibile comprare -a suon di bigliettoni e promesse di poltroncine- maggioranze parlamentari altrimenti improbabili... E tutto questo accade pubblicamente. Sotto gli occhi di tutti. Tagli alla sanità, alla scuola e alla cultura. Tasse per recuperare soldi da spendere nelle macchine da guerra e per pagare un esercito di militari inutili. Occhi chiusi di fronte ai tanti casi di tumore in terre 'segnate' e malate come la mia: il ministro dice che 'é tutto a posto'. Certo, tanto il ministro non ci deve crescere i suoi figli, né deve respirare quest'aria per campare. Le ricette tecniche dei dottoroni ci affossano, ministri idioti figli di papà offendono l'intelligenza di tanti che figli di papà non sono e che meritebbero più di loro quelle poltrone. Un Paese di vili e paraculi 'senza amore e senza Cristo', come diceva Quasimodo, in cui ancora si permette a uno come Silvio di ricandidarsi é degno delle peggiori sventure. Maria Francesca Fragnoli

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