giovedì 31 gennaio 2013

INNO ALL'AMICIZIA

Non è vero che un amico si vede nel momento del bisogno, un amico si vede sempre. [Roberto Benigni] Da quanti anni sei vicino a me, da quanti? Così tanti, pensando a tutte le cose che abbiamo fatto insieme e così pochi se poi, in definitiva, li contiamo. Ci siamo incontrati per caso. All'inizio, lo ricordo bene, mi stavi anche piuttosto antipatico, avevi l'aria da saccente, parlavi che sembrava sapessi tutto tu. Io avevo molti anni in meno di quelli che ho ora e vedevo la tua vita, tu che hai giusto dieci anni più di me, lontana anni luce dalla mia. Io sempre di corsa verso un traguardo mobile, tu con una vita che mi sembrava perfetta. Poi la vita ci ha avvicinato, non in quel modo strano in cui si avvicinano un uomo e una donna che si annusano, no, noi ci siamo guardati e ci siamo avviluppati in un abbraccio da cui non ci siamo liberati più, un abbraccio fatto di affetto, stima, dolore, calore e forza. Tu ci sei sempre stato per me, ore al telefono di notte, o "corri qui, sto impazzendo!" in pieno giorno. Abbiamo preso il caffè nei bar "in" nelle ore che non erano "in". Credo che non ci siamo mai fatti gli auguri di compleanno,non siamo mai andati a cena fuori, non siamo mai stati a prendere un aperitivo insieme. Ma ci siamo sempre stati l'uno per l'altra. Ci sei stato silenziosamente quando "non era il momento", mi hai scosso le spalle quando non avevo più voglia di reagire, hai raccolto i miei sfoghi e hai calmato le mie ansie, mi hai regalato i sorrisi più belli e mi hai strappato le risate più sonore. Mi hai fatto da guida quando incespicavo e mi hai insegnato senza mai farmelo pesare. Ti ho raccontato ogni più piccolo dettaglio della mia vita, so di te ogni tuo giorno, ogni tuo istante, non c'è giorno che passi senza la tua telefonata, non c'è giorno in cui io non sappia cosa è successo in quelle frenetiche 24 ore. Abbiamo parlato, parlato, parlato, ci siamo raccontati l'anima, non abbiamo mai litigato, ma abbiamo discusso fino a sfinirci. Ci siamo sempre confrontati su tutto, sulle nostre vite, sul lavoro, sui fatti del giorno e sulle nostre famiglie. Abbiamo riso come matti quando abbiamo dovuto mettere insieme gli spiccioli per il caffè e abbiamo lasciato che, in alcuni momenti, ognuno camminasse per la propria via. Ci siamo stretti sotto la pioggia come due innamorati. E, innamorati, in fondo, lo siamo davvero. Siamo innamorati di questa splendida, maledetta vita. Siamo innamorati di ciò che facciamo, siamo innamorati dei nostri sguardi stanchi ma in fondo felici. Abbiamo sfatato il mito che vuole che uomini e donne possano essere amanti, ma mai amici, abbiamo percorso un lungo tratto di strada insieme e ci siamo raccontati tutte le mollichine di pane che avevamo lasciato per terra prima di arrivare a trovarci. Ancora oggi ci sei. Ho ancora sullo stomaco il pollo e le patatine che mi hai costretta a mangiare a pranzo, "perchè così magra non stai bene". Ho ancora in bocca il sapore dei ravioli che ti ho rubato, ho ancora nelle orecchie la tua risata mentre mi raccontavi "questa te la devo proprio dire, anche se stai affogata di lavoro", c'è il bip del telefonino con quel messaggio con cui anche oggi, tra pannolini e cena, hai trovato il tempo di dirmi quanto sono importante e quanto sono "cazzuta". Domani ci sarà di nuovo tanto da dirci, anche se la maggior parte delle ore che abbiamo trascorso senza sentirci sono state dedicate al sonno (le tue....dato che io dormo poco e penso, penso, penso...."cazzo avrai da pensare tutto sto tempo??"). Poi ci saranno altri giorni e altri ne verranno. Tu ci sarai sempre. Tu sarai lì a fare il tifo per me. Io ci sarò, sarà lì vicino per dirti che, come sempre, non sei solo. Ne faremo tanta di strada insieme e tutte le bricioline che ci saremo lasciati indietro per non perdere la via non ci serviranno, perchè insieme sapremo ritrovare la strada. - FEDERICA CHICCA MEOGROSSI

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