The White Stripes are back with the most explosive and revolutionary album they’ve ever produced! While revealing the band's roots in American folk music, Icky Thump brings together garage rock, every blues style of the past 100 years, nouveau, and flamenco.
Era tanta l’attesa per Icky Thump, il nuovo album dei Whithe Stripes e tutti attendevano al varco Jack White in attesa di un suo cedimento artistico ma lui è uno che non sbaglia un colpo e così eccoci di fronte all’ennesimo ottimo disco. Gli ingredienti sono i soliti di sempre per i White Stripes, ovvero grandi riff di chitarra, sound asciutto e senza concessioni ai fronzoli eppure in questo nuovo album si respira una enorme ventata di novità. Innanzitutto si ha la sensazione che per la prima volta i White Stripes siano una band e non uno schermo artistico per il solo Jack, poi dal punto di vista sonoro si apprezza una cura estrema per i dettagli e gli arrangiamenti e in questo senso va letto l’uso insospettabile di una cornamusa e di innumerevoli altri strumenti. All’ascolto Icky Thump ha tutta l’aria di essere il disco di riferimento per i White Stripes vuoi per la sua antologicità di generi musicali vuoi per la scrittura dei singoli brani mai così alta. Il disco si apre con la title track, un vero e proprio inno all’hard rock degli anni settanta con tanto di tastiere prog in bella evidenza, e prosegue con un uno due di grande potenza sonora prima con lo sgembo glam rock di You Don't Know What Love Is (You Just Do as You're Told) poi con lo sferragliante rock blues di 300 M.P.H. Torrential Outpour Blues. La sperimentale Conquest dal repertorio di Patti Page, riletta qui come se dovesse far parte di una colonna sonora di un b-movie con tanto di tromba a rimarcare la provenienza vintage, apre ad una serie di altri brani spiazzanti come l’hard rock di Bone Broke, la particolare folk ballad per chitarre acustiche e cornamusa Prickly Thorn, But Sweetly Worn e il southern rock di Rag and Bone. Più fuori fuoco appiono Little Cream Soda e Effect And Cause ma è solo un dettagli visto che sul finale arriva il vero capolavoro A Martyr For My Love For You, ballata rock dal particolarissimo appeal. Se era necessaria una conferma per i White Stipes, Icky Thump lo è a buon diritto, è probabile però che solo in futuro si riuscirà ad apprezzare la reale genialità di Jack White e dei suoi Stripes.
Salvatore Esposito
Era tanta l’attesa per Icky Thump, il nuovo album dei Whithe Stripes e tutti attendevano al varco Jack White in attesa di un suo cedimento artistico ma lui è uno che non sbaglia un colpo e così eccoci di fronte all’ennesimo ottimo disco. Gli ingredienti sono i soliti di sempre per i White Stripes, ovvero grandi riff di chitarra, sound asciutto e senza concessioni ai fronzoli eppure in questo nuovo album si respira una enorme ventata di novità. Innanzitutto si ha la sensazione che per la prima volta i White Stripes siano una band e non uno schermo artistico per il solo Jack, poi dal punto di vista sonoro si apprezza una cura estrema per i dettagli e gli arrangiamenti e in questo senso va letto l’uso insospettabile di una cornamusa e di innumerevoli altri strumenti. All’ascolto Icky Thump ha tutta l’aria di essere il disco di riferimento per i White Stripes vuoi per la sua antologicità di generi musicali vuoi per la scrittura dei singoli brani mai così alta. Il disco si apre con la title track, un vero e proprio inno all’hard rock degli anni settanta con tanto di tastiere prog in bella evidenza, e prosegue con un uno due di grande potenza sonora prima con lo sgembo glam rock di You Don't Know What Love Is (You Just Do as You're Told) poi con lo sferragliante rock blues di 300 M.P.H. Torrential Outpour Blues. La sperimentale Conquest dal repertorio di Patti Page, riletta qui come se dovesse far parte di una colonna sonora di un b-movie con tanto di tromba a rimarcare la provenienza vintage, apre ad una serie di altri brani spiazzanti come l’hard rock di Bone Broke, la particolare folk ballad per chitarre acustiche e cornamusa Prickly Thorn, But Sweetly Worn e il southern rock di Rag and Bone. Più fuori fuoco appiono Little Cream Soda e Effect And Cause ma è solo un dettagli visto che sul finale arriva il vero capolavoro A Martyr For My Love For You, ballata rock dal particolarissimo appeal. Se era necessaria una conferma per i White Stipes, Icky Thump lo è a buon diritto, è probabile però che solo in futuro si riuscirà ad apprezzare la reale genialità di Jack White e dei suoi Stripes.
Salvatore Esposito
Track List:
01) Icky Thump
02) You Don't Know What Love Is (You Just Do As You're Told)
03) 300 M.P.H. Torrential Outpour Blues
04) Conquest
05) Bone Broke
06) Prickly Thorn, But Sweetly Worn
07) St. Andrew (This Battle Is In The Air)
08 ) Little Cream Soda
09) Rag And Bone
10) I'm Slowly Turning Into You
11) A Martyr For My Love For You
12) Catch Hell Blues
13) Effect And Cause
2 commenti:
the file is asking for a password, but you don't write it down
excuse me, pw=chiapaneco
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