Lo scioglimento degli Smashing Pumpkins nel 2000 arrivava a conclusione di un ciclo di grandi successi, che li aveva segnalati come una delle più influenti band degl’anni novanta. La decisione di Billy Corgan e soci era stata dettata da motivi diversi, primo fra tutti (o meglio quello ufficiale) perché la band ormai mal sopportava il dilagante successo dei divi pop da classifica su cui i discografici stavano puntando sempre di più. In effetti erano maturi i tempi perché ogni componente della band prendesse la sua strada, di lì a poco Billy Corgan e Jimmy Chamberlin fondarono gli Zwan (band durata il tempo di un disco per successo scarsissimo), Melissa Auf Der Maur (bassista che sostituì D’Arcy Wretzky) debuttò come solista, e James Iha continuò le sue innumerevoli incursioni musicali (vedi l’ultimo album degli America).
Dopo l'uscita di The Future Embrace, debutto solista di Corgan, sembrava ormai tramontata definitivamente l’era degli Smashing Pumpkins essendo questo disco completamente immerso in atmosfere vicine alla new wave degl’anni ottanta. Invece come un lampo durante la promozione del disco arrivò la notizia che Corgan, presto sarebbe tornato sui suoi passi, riportando in vita il marchio degli Smashing Pumpkins. Così all’inizio della scorsa estate, Billy Corgan e l’inseparabile Jimmy Chamberlin, si sono ritorvati in studio con i produttori R.T. Backer e Terry Date, per cominciare a dare forma al disco, senza però James Iha e Melissa Auf Der Maur, entrambi completamente focalizzati sulle rispettive carriere soliste. Quando si è diffusa tale notizia si è alzato il classico polverone che evidenziava come questa reunion “fittizia” era un ulteriore segno della crisi artistica in cui versava Billy Corgan.
Dopo aver ascoltato Zeitgeist, questo il titolo del disco, ci piace smentire tutto ciò, in quanto a partire dalla copertina, disegnata da Shepard Fairey, si svela sin da subito una cifra artistica ben definita e sicuramente ben lontana dagli sbandamenti new wave o quelli pseudop alternative pop degli Zwan. E’ giusto partire proprio dalla copertina che raffigura la Statua della Libertà che affonda in un mare rosso sangue mentre sullo sfondo sorge il sole, e dal titolo che in tedesco significa “Spirito del tempo”, per trovare il filo conduttore di questo disco. Billy Corgan mette in musica i nostri tempi, l’attualità che circonda che il nostro pianeta affondare tra guerre, disastri ecologici e indifferenza generalizzata. A partire dall’iniziale e apocalittica Doomsday Clock fino alla sinfonia ironica di Pomp and Circumstances, Zeitgeist riflette chiaramente un sound rinnovato e rinvigorito ma allo stesso tempo si pone in perfetta linea con l’ultima produzione degli Smashing Pumpkins. C’è il gothic metal del grande singolo Tarantola e della splendida Bleeding The Orchid e non manca nemmeno qualche ritorno di fiamma per i new wave di Cure e New Order in Neverlost e For God And Country. Brano migliore del disco è la strepitosa United States in cui Corgan urla “Revolution!” e sfoga la sua rabbia in più di nove minuti di grandi chitarre e cambi di tempo. I tempi di Mellon Collie and Infinite Sandness sono lontani ormai, ma siamo certi che se questa dovesse essere la rinascita degli Smashing Pumpkins, il futuro per loro sarà sicuramente radioso.
Salvatore Esposito
Dopo l'uscita di The Future Embrace, debutto solista di Corgan, sembrava ormai tramontata definitivamente l’era degli Smashing Pumpkins essendo questo disco completamente immerso in atmosfere vicine alla new wave degl’anni ottanta. Invece come un lampo durante la promozione del disco arrivò la notizia che Corgan, presto sarebbe tornato sui suoi passi, riportando in vita il marchio degli Smashing Pumpkins. Così all’inizio della scorsa estate, Billy Corgan e l’inseparabile Jimmy Chamberlin, si sono ritorvati in studio con i produttori R.T. Backer e Terry Date, per cominciare a dare forma al disco, senza però James Iha e Melissa Auf Der Maur, entrambi completamente focalizzati sulle rispettive carriere soliste. Quando si è diffusa tale notizia si è alzato il classico polverone che evidenziava come questa reunion “fittizia” era un ulteriore segno della crisi artistica in cui versava Billy Corgan.
Dopo aver ascoltato Zeitgeist, questo il titolo del disco, ci piace smentire tutto ciò, in quanto a partire dalla copertina, disegnata da Shepard Fairey, si svela sin da subito una cifra artistica ben definita e sicuramente ben lontana dagli sbandamenti new wave o quelli pseudop alternative pop degli Zwan. E’ giusto partire proprio dalla copertina che raffigura la Statua della Libertà che affonda in un mare rosso sangue mentre sullo sfondo sorge il sole, e dal titolo che in tedesco significa “Spirito del tempo”, per trovare il filo conduttore di questo disco. Billy Corgan mette in musica i nostri tempi, l’attualità che circonda che il nostro pianeta affondare tra guerre, disastri ecologici e indifferenza generalizzata. A partire dall’iniziale e apocalittica Doomsday Clock fino alla sinfonia ironica di Pomp and Circumstances, Zeitgeist riflette chiaramente un sound rinnovato e rinvigorito ma allo stesso tempo si pone in perfetta linea con l’ultima produzione degli Smashing Pumpkins. C’è il gothic metal del grande singolo Tarantola e della splendida Bleeding The Orchid e non manca nemmeno qualche ritorno di fiamma per i new wave di Cure e New Order in Neverlost e For God And Country. Brano migliore del disco è la strepitosa United States in cui Corgan urla “Revolution!” e sfoga la sua rabbia in più di nove minuti di grandi chitarre e cambi di tempo. I tempi di Mellon Collie and Infinite Sandness sono lontani ormai, ma siamo certi che se questa dovesse essere la rinascita degli Smashing Pumpkins, il futuro per loro sarà sicuramente radioso.
Salvatore Esposito
Track list
1. Doomsday Clock
2. 7 Shades of Black
3. Bleeding the Orchid
4. That¹s the Way (my Love is)
5. Tarantula
6. Starz
7. United States
8. Neverlost
9. Bring the Light
10. (Come on) Let¹s Go!
11. For God and Country
12. Pomp and Circumstances
1 commento:
Per favore darme la chiave al decrypt il che il frantumando pumkins cd nuovo. In english, please.
Posta un commento