mercoledì 22 dicembre 2010

Chiapas - La strage di Acteal - 22 dicembre 1997


Oggi ricorre il tredicesimo anniversario della strage di Acteal, villaggio Tzotziles del Chiapas, Messico. Uno degli episodi più neri della storia del Chiapas, sul quale ancora oggi non è stata fatta giustizia.


La storia. Accadde il 22 dicembre del 1997. La mattanza durò più di sette ore. Quelli che riuscirono a venir fuori illesi dalla chiesetta e a scappare, si rivolsero ad una pattuglia della polizia che stazionava nella zona, senza ricevere alcun tipo di aiuto e il fatto aggiunse solo dolore al dolore. Nonostante quello che era accaduto, non si persero d’animo e, con tutta la velocità che avevano in corpo, corsero a chiamare altri indigeni delle comunità vicine. Ma servì a poco: riuscirono solo a vedere una camionetta della polizia che portava in salvo i paramilitari, lasciando a terra i corpi straziati di decine di innocenti. Tutto questo senza una ragione, senza un motivo. Neppure quello di contatti con l’Ezln, visto che gli indigeni in questione non erano legati al movimento del Sub Comandante Marcos.
Ma i parenti, gli amici, gli indigeni del Chiapas non hanno dimenticato.

Tutto è iniziato il 1° Gennaio 2003 con l'insurrezione zapatista. Tutto è iniziato 500 anni fa, con la conquista dell'America ed il genocidio degli Indios e lo sfruttamento incontrollato e distruttivo del continente da parte degli europei; del nascente capitalismo europeo avido, come sempre, di risorse umane e materiali, per poter crescere.
Una fame che da allora è sempre più diventata grande, portando allo sterminio di milioni di uomini in Messico, come in tutto il mondo. Una logica di dominio, quella capitalista, che rende uguali fra loro gli zapatisti, i kurdi, gli albanesi, i disoccupati, i poveri del Nord e del Sud del mondo, vittime tutte del neoliberismo imperante.
Il Chiapas è ovunque quindi, e l'atto di ribellione degli zapatisti è un esempio per la lotta della comunità degli sfruttati e un monito contro ogni forma di potere, politico ed economico. Compagni della stessa schiavitù, compagni della stessa lotta, la solidarietà che possiamo e dobbiamo esprimere verso gli indios del Chiapas è quella che da sempre unisce nell'azione tutti gli sfruttati: la solidarietà di classe.

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