sabato 26 febbraio 2011
Guatemala, ingerenze italiane e uccisione di attivisti indigeni
Chiediamo fortemente al Guatemala di indagare sull'uccisione di quattro attivisti per i diritti degli indigeni, trovati morti nella parte orientale del paese.
I corpi di CATALINA MUCU MAAS (23 anni), ALBERTO COC CAL (25 anni) e SEBASTIAN XUC COC (28 anni) - militanti attivi per i diritti della comunità Quebrada Seca - e il loro amico AMILCAR CHOC (24 anni), sono stati trovati in un fiume il 14 febbraio. Uccisi barbaramente sulla macchina e poi gettati in un fiume, al termine di una giornata di studio trascorsa all'Università. Catalina e Alberto Coc erano guide spirituali maya, Sebastián e Amílcar maestri elementari.
Le comunità indigene di San Juan Cotzal sono scese in lotta contro l'Enel Green Power, la società del Gruppo Enel per le energie rinnovabili. La compagnia italiana è accusata di aver avviato nel 2009 la costruzione dell'impianto idroelettrico di Palo Viejo senza ottenere il consenso delle popolazioni native, come prescritto dall'Onu e dalla Convenzione 169 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro: ora gli abitanti chiedono un risarcimento dei danni causati al loro territorio.
Dopo tre riunioni infruttuose (l'ultima il 31 gennaio) con i responsabili Enel, le comunità hanno scritto una lettera aperta all'opinione pubblica internazionale e al popolo italiano, criticando la mancata volontà di dialogo da parte dell'impresa e la politica del governo guatemalteco, che si è schierato a fianco della transnazionale. Nel messaggio si annuncia l'intenzione di continuare con la resistenza pacifica, per salvaguardare le risorse naturali "che abbiamo ereditato dai nostri antenati maya" e che garantiscono il sostentamento delle future generazioni.
All'investimento ha contribuito anche la Simest, la finanziaria controllata dal governo italiano che sostiene i piani di sviluppo delle aziende nazionali all'estero. Con Palo Viejo, Enel Green Power consolida la sua presenza in America Latina e nel novembre scorso ha fatto il suo ingresso in Borsa a Milano e a Madrid. Ma quali saranno i benefici per la regione? Ben pochi, visto che l'energia prodotta è destinata in gran parte all'esportazione. Ai contadini di San Juan Cotzal rimarranno terre allagate e un ecosistema distrutto.
Dopo la resistenza dei locali, per rappresaglia hanno bloccato la fornitura di elettricità a interi comuni per giorni e giorni. A farne le spese anche gli ospedali, dove la mancanza di refrigerazione ha portato alla perdita di decine di migliaia di vaccini destinati ai bambini. A questa sorta di rappresaglia si aggiungono gli omicidi selettivi contro i leader della protesta. Le vittime sono già una decina. Come nel caso dell'Enel, l'esecutivo si è rifiutato di prendere posizione a favore della popolazione locale, anzi ha risposto con la repressione e la sospensione delle garanzie costituzionali.
Madre terra, fratello clandestino
venerdì 25 febbraio 2011
HEY MARSEILLES - To Travels And Trunks
Meglio tardi che mai, verrebbe da pensare nell'osservare la pubblicazione ritardata di due anni, rispetto all'originaria autoproduzione risalente al 2008, della quale oggi è oggetto "To Travels And Trunks", debutto dell'ennesima fresca proposta proveniente da quel territorio fertilissimo per il folk, inteso nell'accezione più lata del termine, che corrisponde al quadrante nord-occidentale degli Stati Uniti.
Stavolta non si tratta della "solita" Portland, bensì della vicina Seattle, ove da poco più di un paio d'anni opera una band di ben sette elementi, dotata di un'ampia strumentazione comprendente tra l'altro fiati, violoncello e un fisarmonica, grazie alla quale riveste di una scintillante veste orchestrale narrazioni folk senza tempo, improntate sia a intimo lirismo che a melodie esuberanti.
La band in questione risponde al nome di Hey Marseilles e, al di là dei riferimenti onomastici e in parte anche musicali legati a un certo gusto francese, può agevolmente collocarsi nella scia delle esperienze di gruppi quali Decemberists e Okkervil River, per il suo tentativo di rideclinare ballate folk secondo un piglio orchestrale e modalità interpretative in bilico tra teatralità e spirito "indie" cantautorale.
L'ora di musica racchiusa in "To Travels And Trunks" ne rappresenta una prova tangibile, articolata in ben tredici brani all'interno dei quali si susseguono senza sosta variazioni di mood, tonalità e registri interpretativi, incarnati con misura ed espressività dalla voce del cantante Mark Bishop, il cui timbro pacato e talora incantato risulta duttile nell'adattarsi tanto a scatenate aperture a cavallo tra tradizione bandistica e magnificenza da musical, quanto a bozzetti nei quali l'accompagnamento si riduce quasi soltanto alla chitarra.
Come testimoniano già il suadente intro pianistico di "Marseilles" e lo strumentale impressionista "Goodbye Versailles", che chiude il disco con un affresco fuori dal tempo, quella proposta dagli Hey Marseilles è una formula capace di contemperare composizioni intrise di compunto romanticismo, danze guidate dalla fisarmonica e scatenati handclapping, il tutto senza tralasciare occhieggiamenti a soluzioni di ormai sperimentata presa. In "To Travels And Trunks", infatti, non è dato riscontrare affinità soltanto con i citati Okkervil River (dei quali "You Will Do For Now" potrebbe sembrare uno degli episodi più lenti) e Decemberists (le cui cadenze claudicanti ricorrono ad esempio in "Gasworks"), bensì anche numerosi spunti a vario titolo riconducibili ad affermati protagonisti del panorama indie-folk. Basti pensare alla cura nelle propulsioni orchestrali, che nel singolo "Rio" sfociano in un profluvio di fiati alla Sufjan Stevens, o alla trasformazione di "Calabasas", dall'iniziale lo-fi gibbardiano alle aperture corali della sua parte finale.
Lungo tutto il corso dell'album, non affiora tuttavia mai con evidenza una dichiarazione di parentela stretta con altri artisti, e questo proprio in ragione di un continuo rimescolamento di registri, frequente anche all'interno di uno stesso brano, che coniuga il nostalgico lirismo delle melodie con una vivacità elegante, che nemmeno nei pezzi più briosi sfocia in ebbrezza da osteria.
Nonostante l'universo di riferimento, l'indie-folk degli Hey Marseilles non sa di alcool e sangue, ma dei miti sentori di un pic-nic primaverile appena fuori città, nel corso del quale vi è il momento per le storie e la parentesi per le danze (perfettamente simboleggiata in "From A Terrace"), ma pure un breve spazio per imbracciare soltanto una chitarra e intonare una canzone d'amore semplice nei modi e nelle parole ("Someone To Love"). Sarà per questo che l'epos gentile e la ricca tavolozza sonora della band riescono a segnalarsi con decisione di fronte a mille altre produzioni analoghe, coinvolgendo con la loro autentica passione per la scrittura e per la composizione. Non resta dunque che recuperare il tempo perduto e rendere il giusto merito agli Hey Marseilles, attendendone con curiosità le prossime mosse.
Raffaele Russo - www.ondarock.it
myspace
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BAND OF HORSES - Infinite arms
terzo album per la Band of Horses, e primo dopo il passaggio alla Columbia dalla Sub Pop. 'Infinite Arms' è anche il primo disco con i Band Of Horses per Ramsey e Raynolds. Anche questo lavoro, come il precedente, è stato concepito sotto gli ampi cieli del South Carolina, dove il gruppo risiede dopo aver lasciato Seattle.
Bridwell ha ormai uno stile consolidato e riconoscibile, che anche in quest'ultimo disco si è mantenuto pressoché inalterato. Quello che si può trovare in più (o in
meno) è la pulizia degli arrangiamenti e della produzione, e la scelta di virare decisamente verso il pop, lasciando scivolare lontano il tocco sad-core che li aveva caratterizzati agli inizi. Si troveranno ritmi più serrati e contorni più netti e non ci sarà più bisogno di strizzare gli
occhi per cogliere le immagini evanescenti tipiche della produzione antecedente.
si dice che siano i primi tre minuti a far capire ad una persona se colui o colei che ha davanti sarà o meno di suo gradimento. Se, poi, si aggiungono preconcetti, stereotipi e frammenti non significativi di quello che verrà, il giudizio rischia seriamente di diventare preventivo. A quel punto è difficile abbattere le mura erette a difesa di posizioni preconfezionate. Quello di cui si parla, a detta di molti, è il tipico esempio di un disco nato da buttare, un disco che si ascolta solo per poterlo, poi, stroncare e scartare con sufficienza. Approfondendo, invece, si può scoprire che non è affatto così. Si deve, necessariamente, partire dal fatto che 'Infinite Arms' non è un lavoro degli stessi Band Of Horses di 'Everything All The Time' e 'Cease To Begin'. Quelli di oggi sono profondamente diversi, più semplici, certo, meno empatici (altrettanto vero), ma pur sempre di valore. Bisogna anche accettare che non ci sarà un altra 'The Funeral' e questo è decisamente il passo più difficile, ma imprescindibile, se si vogliono cogliere i molti lati positivi di quest'opera. Nello specifico l'album si presenta, essenzialmente, come una collezione di singoli, tra cui 'Factory', 'Laredo', 'Compliments' e 'For Annabelle' sono, sicuramente, i più ispirati. 'Infinite Arms' non racconta una storia, è fatto per il piacere immediato, dà tutto fin dal primo ascolto, senza sorprese o regali da scoprire. Rispetto al passato manca, poi, l'impasto sonoro a dare quell'effetto emozionale quasi stordente, rendendo tutto più ordinario e rassicurante, per quanto rimanga un'impronta riconoscibile e una certa eleganza compositiva. La sensazione, a posteriori, è che si debba avere un gran talento per mettere insieme una serie di canzoni estremamente efficaci come queste, sicuramente adatte perché i Band of Horses compiano un passo decisivo verso un ampio successo. Una di quelle scelte che, probabilmente, non si può disprezzare, anche se a coloro che li hanno amati dall'esordio
mancheranno molto. Niente lacrime però, questo è un gran disco pop.
www.bandofhorses.com
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lunedì 21 febbraio 2011
Riforme 2011: “Difendiamo la Costituzione, sempre e dovunque, contro l'ennesimo attacco”
“Difendiamo la Costituzione, sempre e dovunque, contro l'ennesimo attacco”
“No alla riforma liberticida della Costituzione”
“CSM e Consulta non si toccano: sono garanzia dei cittadini e non privilegi dei magistrati”
In passato il passaggio dalla democrazia al fascismo avvenne con la cosiddetta Costituzione fascista, che conferiva al primo ministro poteri eccezionali, e con una legge elettorale impersonale, la legge Acerbo, che eliminava il voto di preferenza. E fu per un ventennio tirannide da cui ci liberammo grazie alla sconfitta dell'asse e alla Resistenza.
Erodoto ricorda “Anche il migliore degli uomini, una volta salito a tale autorità, il potere lo allontana dal suo solito modo di pensare, per l'arroganza che deriva dal potere e l'invidia verso coloro che eccellono in qualche campo”. (Erodoto III, Le storie). E' la fotografia del premier.
“L'uomo, - dice Aristotele,- è la migliore delle creature, ma quando si stacca dalla legge (Costituzione) e dalla giustizia, è la peggiore di tutte. Senza virtù, è l'essere più sfrontato e selvaggio e il più volgarmente proclive ai piaceri d'amore e del mangiare. La giustizia è elemento fondamentale dello Stato, il principio ordinatore della comunità statale, e l'attacco ad essa è attacco allo Stato”. Ed è quello che sta accadendo in Italia, ove il premier si stacca dalla Costituzione, minacciando di distruggere l'indipendenza della magistratura, la nostra democrazia e la nostra libertà. (La politica Aristotele Laterza)
E' un errore sottovalutare ciò che accade. Oggi la situazione è peggiore: il Premier è multimiliardario, ha l'appoggio della mafia, controlla TV pubbliche e private. In Italia si è instaurata una specie di “monarchia assoluta”, in cui il sovrano è il premier. Che pretende di governare ogni cosa a sua volontà. Questo va contro la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini e della democrazia, il cui destino è legato indissolubilmente a quello della Costituzione. Se muore la Costituzione repubblicana, muore la democrazia.
Ma nella Costituzione e per la sua salvezza, “si deve badare che non si violino i principi fondamentali” ma anche che “si osservi il piccolo perchè le trasgressioni si insinuano senza che ce se ne accorga”. Poi “occorre non prestare fede agli argomenti messi insieme per ingannare la massa, giacchè sono confutati dalla realtà”: così il tema del cosiddetto “processo breve” è un inganno perchè il premier vuole la distruzione dei vari processi contro di lui- per corruzione, esportazione illecita di capitali e prostituzione minorile-, cioè nessun processo per lui, e non il processo veloce per tutti.
Ritengo ingiusta anche la proposta del PD e del PDL, che vuole ripristinare l'autorizzazione a procedere per qualunque reato commesso dai parlamentari. Dietro questa proposta c'è sicuramente la mano di D'Alema. E' un' ingiustizia salva premier, frutto del solito inciucio insopportabile, che ci riporta al peggiore passato, quando veniva invocato il fumus persecutionis per qualunque reato commesso dai parlamentari. E si era creata una specie di immunità anche per reati che nulla avevano a che vedere con l'attività parlamentare. Questa legge farebbe immediatamente cadere il processo per concussione e prostituzione contro il premier. E sconfesserebbe l'operato della magistratura. Ma sarebbero giudicabili solo Lele Mora e Emilio Fede con la violazione del principio della uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.
Così come è ingannevole il tentativo di stravolgimento della Consulta, accusata dal premier di essere giudice di parte. Non è così. E' il premier uomo di parte, la sua e dei suoi amici leghisti. La Consulta è il Giudice che difende la Costituzione e boccia le leggi incostituzionali da qualunque parte siano approvate; è il giudice delle leggi emanate dal Parlamento, il massimo custode della Costituzione. Guai se si dovesse stravolgere la composizione della Consulta per sottoporla alla volontà delle Lega, per violare il principio della unità e indivisibilità, o del premier, per violare il principio delle eguaglianza dei cittadini. O se si dovesse cambiare il quorum per la validità delle sue decisioni: 2/3, anziché la maggioranza.
Se mi si chiede perchè intervengo a parlare ancora di Costituzione, io rispondo con le parole di Aristotele, “coloro che si danno pensiero della Costituzione, e della sua salvezza , devono procurare motivi di timore in modo che i cittadini stiano in guardia e non allentino la vigilanza intorno alla Costituzione, e rendere vicino quel che è lontano” (Aristotele la politca V). “Ma certo conoscere un male all'inizio non è di uno qualunque, bensì di un vero politico”.
Ed io credo di essere un vero politico, perchè pur essendo un uomo modesto e che spesso sbaglia,sono al servizio solo della Costituzione e non dei partiti, che ignorano i pericoli che corre la nostra bella Costituzione e tacciono , lasciando che la disinformazione, messa in atto dal premier, dilaghi e cosi' i cittadini non possono fare valere i loro diritti.
Il mio obiettivo è uno solo: informare, senza arroganza ma in umiltà, il maggior numero di cittadini di quello che accade e che può accadere. E di invitarli a informare gli altri, con un semplice passaparola, dicendo loro che l'ANPI di Roma, sotto la Presidenza del partigianoMassimo Rendina, si farà promotrice di iniziative in difesa della Costituzione, dovunque sia possibile. Io lo farò nelle scuole anche elementari, con grande gioia. Andrò a Cerignola, il paese di Giuseppe Di Vittorio, in quelle scuole elementari, l'11 aprile 2011, e nei liceo Ettore Majorana di Roma, e nelle scuole di Velletri, e nelle scuole liceali della borgata Gordiani a Roma. Oggi e sempre Resistenza!
Il Parlamento sta perdendo la sua libertà per la compravendita di parlamentari che proteggono se stessi e non gli interessi di lavoratori, disoccupati e giovani.
Il premier ricatta e corrompe molti parlamentari con la minaccia di non ricandidarli o la promessa di confermarli. Pretende il processo breve, anzi brevissimo, per fruire della prescrizione dei reati di corruzione e di prostituzione minorile, commessi fuori dall'esercizio delle funzioni parlamentari. Minaccia la indipendenza della magistratura modificando la struttura del CSM con l'inserimento di membri laici prevalenti su quelli togati. In tal modo spetterebbe a lui e non al CSM la selezione, nomina e carriera dei magistrati , con l’attribuzione di questi poteri a commissioni controllate dall’esecutivo, con la lesione di indipendenza e autonomia della magistratura.
Il Governo nominerebbe capi di uffici giudiziari amici, giudici subalterni al potere politico, come ai tempi della strage di piazza Fontana e di Portella delle Ginestre.
Il Premier vuole sottomettere anche la Consulta, pretendendo la maggioranza dei due terzi di componenti per la abrogazione delle leggi incostituzionali. In passato il PDL e la lega tentarono l'assalto alla Consulta con una nuova composizione che prevedeva che due giudici fossero sottratti al Capo dello Stato ed alla Cassazione, attribuendo alle camere la scelta di 7 anziché di 5 giudici. La Corte non sarebbe più l’estrema barriera contro il tentativo di attentare all’essenza della democrazia.
Ferdinando Imposimato
Ferdinando Imposimato (Maddaloni, 9 aprile 1936) è un magistrato e politico italiano.
Avvocato penalista, è Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione.
Si è occupato della lotta alla mafia, alla camorra e al terrorismo: è stato il giudice istruttore dei più importanti casi di terrorismo, tra cui il rapimento di Aldo Moro (1978), l'attentato al papa Giovanni Paolo II (1981), l'omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Vittorio Bachelet, e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione. Si occupa anche della difesa dei diritti umani.
http://www.anpi.it/
Le dichiarazioni di Luca Barbareschi, uomo d'altri tempi
aprile 2008,il Pdl lo piazza in Parlamento:"Berlusconi è un fuoriclasse,un genio, come lui ne nasce uno ogni 50 anni...meno male che ha resistito ai giudici di Mani Pulite,che hanno fatto un vero colpo di stato"
31 ottobre 2009:"Ho oltre l'80% di presenze...ah sì? Sicuro che ne ho solo il 47,70%?...Vabbè, è quasi la metà E' la stessa cosa...non ce la farei ad andare avanti con il solo stipendio da politico...("Ma sono circa 23.000mila euro lordi al mese,più tutti i benefit",sottolinea l'intervistatore)...E allora? Non sono mica nato da una famiglia ricca.Nessuno mi ha lasciato niente...E' facile parlare per voi! Voi giornalisti siete la vera casta,la feccia"
16 aprile 2010:"il Pdl non esiste,è un partito di plastica.Fini mi ha chiesto: "Sei pronto?"
7 luglio 2010:"Mediaset blocca il mio film...hanno fatto bene quelli di sinistra ad insultare Berlusconi per 10 anni,così ora hanno fatto i miliardi,io invece ho preso solo fregature"
22 luglio 2010:"Il Pdl è solo un partito di sudditi che fa gli interessi di B.e di Mediaset.Noi deputati non possiamo essere trattati come sudditi mentre si trasforma lo Stato in un bordello"
31 luglio 2010,è entusiasta:lascia il Pdl e diventa Deputato di Futuro e Libertà,il nuovo gruppo parlamentare guidato da Gianfranco Fini
6 ottobre 2010:"Per me il partito di Fini dev'essere un Fronte di Liberazione Nazionale,aderisco a Fli con lo stesso spirito con cui mio padre ha combattuto tra i Partigiani bianchi del Cln...abbiamo sbagliato ad appoggiare Berlusconi,siamo caduti nel suo inganno,dobbiamo liberare l'Italia da questa politica morta"
2 novembre 2010:"Lo scanalo Ruby?Fossi in Berlusconi mi dimetterei"
6 novembre 2010,nasce FLI:"Ho un incarico,il più grande che mi è stato affidato nella mia vita di spettacolo e politico:leggere il Manifesto per l'Italia di Fli...Noi amiamo l'Italia, la nostra Patria e la vogliamo orgogliosa e consapevole,unita nelle sue differenze,civile e generosa,tollerante ed accogliente; una Nazione di cittadini liberi,che credono nell'etica della responsabilità"
31 gennaio 2011:"Sono solo illazioni,non ritorno nel Pdl.Resto in Fli.La notizia vera è che ieri pomeriggio sono stato ad Arcore per incontrare il Premier,e sono contento di questo incontro...pensare con preoccupazione e con spirito costruttivo ai problemi del Paese non significa cambiare casacca.Il mio passaggio in Fli,fin dalla sua fondazione,è stato convinto e chiaro.Le dimissioni da deputato?Non le escludo".(Il friulano Diego Volpe Pasini,che assieme Vittorio Sgarbi è appena andato a trovare Berlusconi ad Arcore,a Radio 24 afferma:"Tutti sanno che Barbareschi è andato da Silvio per sbloccare le sue fiction")
1 febbraio 2011:"Nell'inchiesta ci sono delle foto fatte in casa di Berlusconi con strumenti professionali usati per lo spionaggio...sappiamo che questi apparecchi costano più di 25.000 euro l'uno.Gli investigatori hanno fatto delle foto e sono notizie certe.Non sono foto fatte dalle ragazze con i telefonini ma foto scattate con strumenti professionali.Non è più un paese libero.Se dovessi vedere una foto di Berlusconi io come cittadino italiano mi sentirò offeso"
1 febbraio 2011:"Berlusconi mi ha offerto di tutto per tornare nel Pdl...ma non esco da Futuro e Libertà,e non ho nessuna intenzione di andare con i Responsabili di Moffa"
2 febbraio 2011:"Non mi dimetto da Futuro e Libertà,sono tranquillo e sto bene dove mi trovo adesso"
2 febbraio 2011:"Non esiste una sola dichiarazione alla stampa in cui dico che andrò via da Fli...Faccio parte di Futuro e Libertà,voterò compatto con Fli"
3 febbraio 2011,voto sul Ruby-gate,sorprendente astensione:"No! C'é stato un contatto,un errore.Io ho votato compatto insieme ai finiani"
5 febbraio 2011:"Non me ne vado,tra poco si chiarirà tutto"
6 febbraio 2011."Ecco come Barbareschi ha cambiato il suo voto",spiega la finiana Angela Napoli
7 febbraio 2011:"Resto in Fli,non me ne sono mai uscito.Questa settimana ho messo in atto la più grande e bella provocazione mediatica:senza aver detto nulla,perché non esistono dichiarazioni in cui dico che lascio Fli... Però "pagliaccio"non me lo dice nemmeno Fini,pretendo le sue scuse"
8 febbraio 2011:"Le ripeto:io ad Arcore non ho chiesto niente.Abbiamo parlato da amici...Il voto sbagliato?Ma certo che ho fatto apposta!Mi sono astenuto,e poi ho finto di essermi sbagliato...Diciamo che lanciavo il mio film,"Il trasformista", in vista del suo passaggio televisivo,su Rai3...Questa storia che io starei tradendo Fli è una bufala mediatica...È una bufala mediatica perché io non ho mai detto di voler lasciare Fli.Tutti i giornali l'hanno scritto,è vero...Ma era e resta una vostra fantasia.Punto"
8 febbraio 2011:"Ancora una volta sono costretto a intervenire per ribadire la mia appartenenza a Futuro e Libertà,che ho contribuito a fondare e alla quale aderisco pienamente"
11 febbraio 2011:"Non passo col Cavaliere,abbiamo solo parlato di agenda digitale.. ho solo stigmatizzato il falso moralismo che vuole impiccare in piazza lo stile di vita del Premier"
15 febbraio 2011:"Si puo' criticare Berlusconi ma bisogna tener contro delle cose buone fatte dal governo,come ad esempio la riforma Gelmini.Non possiamo darci dei cretini da soli''
15 febbraio 2011:"La manifestazione delle donne è stata strumentale e inutile... le donne hanno sempre usato il loro corpo per fare carriera,in tutti i settori,in tutto il mondo"
16 febbraio 2011,alla fine ce la fa: via libera dalla Rai, per lui, le sue fiction e le sue aziende, con un lucroso contratto da 15 milioni
16 febbraio 2011:"Dopo Tangentopoli,Berlusconi è stato fondamentale per creare questo centrodestra...non dobbiamo fare di Berlusconi un nemico...Ruby? Chi è senza peccato scagli la prima pietra...comunque io per ora resto con Fli,gli altri fanno i trasformisti,io no,resto immobile"
oggi:"Lascio Fli per il gruppo misto:aiuterò il Governo.Berlusconi mi ha già telefonato,ringraziandomi per la coerenza"
Filly SaintJust
sabato 19 febbraio 2011
giovedì 17 febbraio 2011
Frank Turner - Photosynthesis
Frank Turner - Photosynthesis
Caricato da pias. - Guarda altri video musicali in HD!
Well I guess I should confess that I am starting to get old
All the latest music fads all passed me by and left me cold
All the kids are talking slang I won't pretend to understand
All my friends are getting married, mortagages and pension plans
And it's obvious my angry adolescent days are done
And I'm happy and I'm settled in the person I've become
But that doesn't mean I'm settled up and sitting out the game
Time may change alot but some things may stay the same
And I won't sit down
And I won't shut up
And most of all I will not grow up
And I won't sit down
And I won't shut up
And most of all I yeah I won't grow up
Oh maturity's a wrapped up package deal so it seems
And ditching teenage fantasy means ditching all your dreams
All your friends and peers and family solomnly tell you you will
Have to grow up be an adult yeah be bored and unfulfilled
Oh when no ones yet explained to me exactly what's so great
About slaving 50 years away on something that you hate
Look I'm meekly shuffling down the path of mediocrity
Well if that's your road then take it but it's not the road for me
And I won't sit down
And I won't shut up
And most of all I will not grow up
And I won't sit down
And I won't shut up
And most of all I yeah I won't grow up
And I won't sit down
And I won't shut up
And most of all I will not grow up
And if all you ever do with your life
Is photosynthesize
Then you deserve every hour of these sleepless nights
That you spend wondering when you're gonna die
Now I'll play and you sing
The perfect way for the evening to begin
Now I'll play and you sing
The perfect way for the evening to begin
And I won't sit down
And I won't shut up
And most of all yeah I won't grow up
And I won't sit down
And I won't shut up
And most of all I will not grow up
And I won't sit down
And I won't shut up
And most of all I will not grow up
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mercoledì 16 febbraio 2011
lunedì 14 febbraio 2011
Un angelo mi ha sorriso
"Un angelo mi ha sorriso
e un calore dolce
mi accompagna da allora...
Non abbandonare
questo piccolo
essere terreno,
potrei avere ali sottili
e per spezzare un sogno...
basta un battito di ciglia."
a Valentina Rossi, uno dei 309 angeli del 6 aprile 2009
13 febbraio
Le strade erano deserte, appena sfiorate da una luce opaca. Percorremmo quell'incomprensibile silenzio, chiedendoci a voce sempre più bassa dove fossero finiti tutti. Non una persona, non un cane e nemmeno consolanti rumori di passi lontani.
Seguitammo a camminare lentamente, non senza qualche sospettosa circospezione e tra le nostre frasi di donne cominciò a comparire qualche accento incerto, qualche scaramantico dubbio. Ma un passo dopo l'altro, dopo un altro e un altro ancora, eravamo arrivate. Ci fiorì davanti una piazza improvvisa, traboccante di visi conosciuti e di facce insospettabili, di giovani e di vecchie, di donne, di bambine, che crescevano di numero ad ogni istante e che volevano essere lì, con l'ostinazione paziente e la determinazione di rivendicare il loro diritto ad essere persone vere, oneste, coerenti, rispettose di tutte le altre.
E ci incamminammo tutte e tutti insieme, in trentamila, a riprenderci la città, che è nostra ed appartiene al nostro coraggio.
Era il 13 febbraio dell'anno 2011.
Raffaella Costi
giovedì 10 febbraio 2011
La pena di morte italiana
La Pena di morte italiana
“Questo libro è un coro dolente di voci che ci racconta di gironi infernali dove la pena di morte è inflitta senza sentenza, senza colpe, senza testimoni e soprattutto senza colpevoli.”
dalla Prefazione di Beppe Grillo
Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi sono morti in circostanze oscure dopo l’arresto da parte delle forze dell’ordine. Casi ormai emblematici che grazie allo sforzo delle famiglie sono arrivati in tribunale. Ma per poche storie che hanno conquistato le prime pagine dei quotidiani, ce ne sono molte altre che l’opinione pubblica ha dimenticato o ignorato. Come quella di Niki Aprile Gatti, arrestato per una frode informatica in cui è coinvolta la società dove lavora.
Unico tra i 18 accusati, accetta di collaborare, e cinque giorni dopo viene trovato impiccato in prigione. Come può un laccio da scarpe aver retto il peso di un ragazzo di 92 chili? E Fabio Benini, morto a trent’anni di infarto alle Vallette di Torino: soffriva di anoressia, aveva perso 50 chili e collassava due volte al giorno, perché nessuno ha saputo intervenire?
Non bastano il sovraffollamento e l’inadeguata assistenza psicologica e sanitaria a spiegare queste storie: spesso sono proprio le forze dell’ordine a macchiarsi di omissione di soccorso, abusi e violenze contro i detenuti che dovrebbero proteggere e rieducare. Crimini che restano quasi sempre impuniti, grazie a una rete di silenzi e depistaggi in cui la giustizia sembra incapace di fare chiarezza. In questo crudo racconto di troppe morti sospette, Samanta di Persio ricostruisce, attraverso verbali e testimonianze dei famigliari, gli episodi più inquietanti, fa il punto sulle indagini in corso e denuncia il silenzio delle istituzioni. Perché l’Italia per legge non ammette la pena di morte e la tortura, ma forse le tollera quando avvengono dietro le sbarre.
LETTERA DI UNA MADRE PER UN FIGLIO CHE NON C'E' PIU'
Andrea aveva 23 anni quando, il 20 giugno 2006, è rimasto con il cranio schiacciato da una macchina tampografica non a norma. Andrea voleva imparare a suonare la tromba, come se la chitarra da sola gli andasse stretta.Perché a quell'età la taglia dei desideri si allarga e non stai più nei tuoi panni dalla voglia di metterti alla prova, conoscere, guardare avanti. Da li a quattro giorni pure la metratura della sua vita sarebbe lievitata di colpo: dalla sua camera da ragazzo, in casa dei genitori,a un mini appartamento, acquistato dai suoi con un mutuo, a metà strada tra Porto Sant'Elpidio e la fabbrica Asoplast di Ortezzano, dove aveva trovato lavoro come precario per 900 euro al mese.Andrea voleva imparare a suonare la tromba, ma non ha fatto in tempo: una tromba che, rimasta la dov'era in camera sua, suona un silenzio assordante.E neppure l'appartamento è riuscito ad abitare: doveva entrare nella nuova casa sabato 24 giugno 2006, se ne è andato il 20 giugno di 4 anni fa. Oggi Andrea avrebbe 28 anni ma è morto in fabbrica alle sei e dieci dell'ultimo mattino di primavera. E suonerebbe ancora la chitarra con i Nervous Breakdwn e non darebbe il suo nome a una borsa di studio. Sarebbe la gioia di sua mamma Graziella e non la ragione della sua battaglia da neo cavaliere della Repubblica, per cultura sulla sicurezza.Una battaglia finita con una sconfitta dolorosa: nel nome del figlio e a nome dei tanti caduti sul lavoro, senza giustizia: Umbria-Oli, Molfetta, Thyssenkrupp, Mineo....Sono solo le stazioni più raccontate di una via Crucis quotidiana, che per un po' chiama a raccolta l'indignazione italiana, che poi guarda altrove. Le morti si fanno sentire, ma le sentenze molto meno, quando passano sotto silenzio anche per una sorta di disagio nell'accettarle e comunicarle. I responsabili di questa orrenda morte sono stati condannati a otto mesi di condizionale con la sospensione della pena, anche se il Procuratore generale del tribunale di Fermo aveva parlato «di un chiaro segnale perché questi reati vengano repressi con la massima severità». Andrea è stato ucciso per la seconda volta.La tragedia è finita nel dimenticatoio, con alcune frasi fatte e disfatte, tipo non deve più accadere, basta con queste stragi, lavoreremo per migliorare la sicurezza. Parole piene di buone intenzioni, che lo spillo della smemoratezza buca in un momento.Parole al vento!Alla fine anche Andrea si è perso tra i morti da stabilimento e da cantiere: martiri del lavoro che fanno notizia il tempo di commuovere, che non promuovono ronde per la sicurezza, spesso rimossi pure nei processi.Tragedie quotidianamente dimenticate da un Paese ignavo e incurante, La tromba silente di Andrea a suonare la sua ritirata. Questo è quanto accade a tutti i morti sul lavoro; di loro restano solo dolore e angoscia dei familiari ma giustamente questo non fa notizia : una mamma che piange tutti i giorni, che guarda sempre la porta di casa aspettando che il suo Andrea rientri perché spera che tutta la sofferenza che sta vivendo sia solo un brutto sogno..... Ma tutto ciò non importa a nessuno!!!!!!!!!!!!Questa è la tragica realtà, di chi rimane e si rende conto di essere emarginato e dimenticato da tutti. Forse ciò che gli altri non conoscono è la realtà del “dopo” di queste tragedie…La vita per i familiari viene stravolta dal dolore e dalla mancanza della persona cara, ti ritrovi a lottare giorno per giorno per sopravvivere e se sei forte riesci in qualche modo a risollevare la testa da quel baratro di depressione in cui sei caduta, altrimenti sprofondi sempre di più!!! Ti accorgi che sei lasciato solo a te stesso….manca il sostegno psicologico, sono assenti tutte le istituzioni e nessuno è disposto ad ascoltare il tuo dolore perché il dolore fa paura a tutti!!!!Speri nella giustizia ma questa si prende beffa di te perché otto mesi e sospensione della pena per chi ha ucciso tuo figlio mi sembra una vergogna per un paese che si definisce civile…..Vogliamo parlare dell’Inail, questo ente che ogni anno incassa milioni di euro? Ebbene la morte di Andrea è stata calcolata 1.600 euro e cioè rimborso spese funerarie, allora mi chiedo ma la vita di mio figlio che è stato ucciso a soli 23 anni , per la società non valeva nulla? Eppure io quel figlio l’ho partorito, l’ho amato , curato e protetto per 23 anni, era il mio orgoglio e la mia felicità e quindi tutto diventa assurdo e inaccettabile!!!Nemmeno l’assicurazione vuole pagare il risarcimento e a distanza di 4 anni e mezzo dovrò subire ancora violenze psicologiche tornando di nuovo in tribunale e ripercorrere ancora una volta questa tragedia….descrivere come è morto Andrea, come lo hanno trovato i colleghi di lavoro, come ho vissuto dopo e come continuo a vivere oggi…Credetemi una pressione che non riesco a sopportare più. Per terminare anche l’amministrazione comunale di Porto Sant’Elpidio si rifiuta di dare una definitiva sepoltura al mio angelo!!!Allora mi chiedo e lo chiedo a voi che state ascoltando questa lettera:La vita di un operaio vale così poco? E’ un essere umano come tutti e se per i soldati morti in “missione di pace” si fanno funerali di stato, per i 1300 operai che muoiono ogni anno per la mancanza di sicurezza, cosa viene fatto? Nulla perché non sappiamo nemmeno nome e cognome…sono solo numeri che fanno parte di una statistica.
Termino questa lettera con un appello disperato: fermiamo questa strage che serve solo a far arricchire gli imprenditori e a distruggere le famiglie!!! Ogni essere umano ha diritto alla propria vita e non si può perderla per 900 euro al mese!
Graziella Marota, mamma di Andrea Gagliardoni
mercoledì 2 febbraio 2011
Lacrime nere oscurano il mondo
Non v'è luce alcuna nell'alba
che segue al tramonto
di un'anima pura
Non v'è gioia negli occhi
spenti, sfregiati dal volto bendato
d'un amore malato
Gridano pietà le stelle
mute nel cielo fumoso;
trema il ventre di Madre Terra
all'urlo rabbioso del tuono;
scorre impotente l'acqua del fiume
sul letto melmoso ove s'è consumato
il più terribile dei crimini:
l'anima di un bimbo
vaga agghiacciata
nel cimitero dell'infanzia
e della speranza
e spettri crudeli s'affacceranno
alla finestra della vita
alitando gelo sui fragili
vetri del cuore
Non v'è pace né fine al tormento
di chi porta in sé il fardello
della propria anima defunta
Laddove sporche carezze infangano l'intimo
e viscidi baci addentano l'infanzia
lo splendore muore
Il sorriso: primo diritto
di un fanciullo;
primo dovere di un uomo
Perché il sorriso dei bimbi
accende la Luce del Mondo.
-- Barbara Brussa
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