lunedì 14 febbraio 2011

13 febbraio


Le strade erano deserte, appena sfiorate da una luce opaca. Percorremmo quell'incomprensibile silenzio, chiedendoci a voce sempre più bassa dove fossero finiti tutti. Non una persona, non un cane e nemmeno consolanti rumori di passi lontani.
Seguitammo a camminare lentamente, non senza qualche sospettosa circospezione e tra le nostre frasi di donne cominciò a comparire qualche accento incerto, qualche scaramantico dubbio. Ma un passo dopo l'altro, dopo un altro e un altro ancora, eravamo arrivate. Ci fiorì davanti una piazza improvvisa, traboccante di visi conosciuti e di facce insospettabili, di giovani e di vecchie, di donne, di bambine, che crescevano di numero ad ogni istante e che volevano essere lì, con l'ostinazione paziente e la determinazione di rivendicare il loro diritto ad essere persone vere, oneste, coerenti, rispettose di tutte le altre.
E ci incamminammo tutte e tutti insieme, in trentamila, a riprenderci la città, che è nostra ed appartiene al nostro coraggio.
Era il 13 febbraio dell'anno 2011.

Raffaella Costi

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