sabato 26 febbraio 2011

Guatemala, ingerenze italiane e uccisione di attivisti indigeni


Chiediamo fortemente al Guatemala di indagare sull'uccisione di quattro attivisti per i diritti degli indigeni, trovati morti nella parte orientale del paese.

I corpi di CATALINA MUCU MAAS (23 anni), ALBERTO COC CAL (25 anni) e SEBASTIAN XUC COC (28 anni) - militanti attivi per i diritti della comunità Quebrada Seca - e il loro amico AMILCAR CHOC (24 anni), sono stati trovati in un fiume il 14 febbraio. Uccisi barbaramente sulla macchina e poi gettati in un fiume, al termine di una giornata di studio trascorsa all'Università. Catalina e Alberto Coc erano guide spirituali maya, Sebastián e Amílcar maestri elementari.

Le comunità indigene di San Juan Cotzal sono scese in lotta contro l'Enel Green Power, la società del Gruppo Enel per le energie rinnovabili. La compagnia italiana è accusata di aver avviato nel 2009 la costruzione dell'impianto idroelettrico di Palo Viejo senza ottenere il consenso delle popolazioni native, come prescritto dall'Onu e dalla Convenzione 169 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro: ora gli abitanti chiedono un risarcimento dei danni causati al loro territorio.

Dopo tre riunioni infruttuose (l'ultima il 31 gennaio) con i responsabili Enel, le comunità hanno scritto una lettera aperta all'opinione pubblica internazionale e al popolo italiano, criticando la mancata volontà di dialogo da parte dell'impresa e la politica del governo guatemalteco, che si è schierato a fianco della transnazionale. Nel messaggio si annuncia l'intenzione di continuare con la resistenza pacifica, per salvaguardare le risorse naturali "che abbiamo ereditato dai nostri antenati maya" e che garantiscono il sostentamento delle future generazioni.

All'investimento ha contribuito anche la Simest, la finanziaria controllata dal governo italiano che sostiene i piani di sviluppo delle aziende nazionali all'estero. Con Palo Viejo, Enel Green Power consolida la sua presenza in America Latina e nel novembre scorso ha fatto il suo ingresso in Borsa a Milano e a Madrid. Ma quali saranno i benefici per la regione? Ben pochi, visto che l'energia prodotta è destinata in gran parte all'esportazione. Ai contadini di San Juan Cotzal rimarranno terre allagate e un ecosistema distrutto.

Dopo la resistenza dei locali, per rappresaglia hanno bloccato la fornitura di elettricità a interi comuni per giorni e giorni. A farne le spese anche gli ospedali, dove la mancanza di refrigerazione ha portato alla perdita di decine di migliaia di vaccini destinati ai bambini. A questa sorta di rappresaglia si aggiungono gli omicidi selettivi contro i leader della protesta. Le vittime sono già una decina. Come nel caso dell'Enel, l'esecutivo si è rifiutato di prendere posizione a favore della popolazione locale, anzi ha risposto con la repressione e la sospensione delle garanzie costituzionali.

Madre terra, fratello clandestino

1 commento:

MAX ha detto...

Mi fanno schifo questi assassini!