il manifesto del 29 Maggio 2007
Maurizio Matteuzzi
Nessun ripensamento, nessun colpo di scena dell'ultimo minuto. Alle mezzanotte esatta fra domenica e lunedì il logo di Rctv, la più vecchia e la più putschista fra le televisioni venezuelane, è uscito dagli schermi. Probabilmente per sempre. O almeno per tutto il tempo in cui il presidente Hugo Chavez resterà al potere. Subito dopo sugli stessi schermi è apparso per 20 minuti il luogo della Tves, la nuova Televisora Venezuelana Social, che occuperà d'ora in poi le frequenze del canale 2. Il rischio di contraccolpi per Chavez non viene certo dalla mancanza dei programmi giornalistici della Rctv, che solo l'oligarchia più assatanata rimpiangerà, ma dalla sparizione delle telenovelas - come Cristal, Topacio, Kassandra - di cui il network di Granier è uno dei maggiori produttori del mondo e che vende dalla Russia all'Italia, dal Messico alle Filippine. Come nei giorni precedenti all'ora zero, anche ieri ci sono state manifestazioni e incidenti, mentre il traffico di Caracas appariva stranamente lieve in quanto molti avevano preferito non andare al lavoro e non mandare i figli a scuola nel timore di scontri. Ieri i giornali, sono usciti gridando all' «attentato contro la libertà di espressione», i pochi del campo chavista e molti dei nuovi organi comunitari sorti dal basso in questi anni, inneggivano invece alla «democratizzazione delle comunicazioni».Anche all'estero ci sono state reazioni. La presidenza tedesca della Ue ha manifestato «preoccupazione» e la speranza che siano garantiti «la libertà e il pluralismo dell'informazione». Chiudere una tv o un giornale non è mai bello. Ci perdono tutti. Per ora il Venezuela resta una sorta di paradiso per la pluralità dell'informazione. Per molto meno di quello che Rctv ha detto in questi anni, decine di giornalisti sono stati ammazzati in paesi come la Colombia e il Messico.
Chavez aveva finora riscosso molta simpatia in me, vedevo in lui un uomo coraggioso, che si era opposto allo strapotere del becero capitalismo americano e sul piano economico le sue mosse mi sembravano sinceramente rivolte all'emancipazione del suo popolo. Questa volta l'ha però fatta grossa: chiudendo Rctv ha infranto un semplice principio molto caro alle persone amanti della giustizia e della libertà: la libertà d'espressione. Così facendo si è messo sullo stesso piano dei sui più acerrimi nemici. Un giorno un grande uomo disse: "odio il tuo pensiero ma combatterò fino alla morte affinchè tu lo possa esprimere". Compagno Chavez ripensaci.
Chiapaneco
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