George chi? A Kabul bottarella d'orgoglio
«Rispondo solo al parlamento»: un D'Alema piccato replica alle richieste di Bush a «condividere gli oneri e i rischi» della guerra in Afghanistan.
La giornata di D'Alema in Pakistan, seconda tappa del suo breve viaggio asiatico, è quella delle puntualizzazioni. Il contingente italiano in Afghanistan «si muove sulla base delle decisioni» del parlamento, dice D'Alema rispondendo al presidente americano Bush che il giorno prima aveva invitato gli alleati a fare di più. Decisioni di un parlamento sovrano, specifica il titolare della Farnesina e «non di altri». Di più: l'Italia non deve rispondere «a nessuno», se non al Parlamento della Repubblica. «Condividere gli oneri e i rischi» della guerra, come chiede Bush, ottiene dunque la risposta che già Prodi e Parisi avevano dato interpellati sulle regole d'ingaggio della nostra missione afghana. Ma D'Alema lo ribadisce da Islamabad e dopo il suo incontro con Karzai. Dichiarazioni che rimbalzano rapidamente in Italia raccogliendo il plauso di Verdi, Pdci e Rifondazione che vi leggono l'affrancamento dalla sudditanza che ha caratterizzato il governo Berlusconi. Quanto al rapporto diretto con gli americani, il titolare degli esteri chiarisce che di eventuali richieste della Casa Bianca, non nuove per altro, si parlerà il prossimo 9 giugno, quando Bush sbarcherà a Roma per la prima visita ufficiale dall'insediamento del governo Prodi: «Se il presidente Bush vorrà chiedere qualcosa lo farà personalmente, non attraverso i giornalisti». Gli occhi restano puntati dunque su quell'appuntamento attorno a cui D'Alema, con le dichiarazioni di ieri, sembra aver voluto piantare qualche paletto.
«Rispondo solo al parlamento»: un D'Alema piccato replica alle richieste di Bush a «condividere gli oneri e i rischi» della guerra in Afghanistan.
La giornata di D'Alema in Pakistan, seconda tappa del suo breve viaggio asiatico, è quella delle puntualizzazioni. Il contingente italiano in Afghanistan «si muove sulla base delle decisioni» del parlamento, dice D'Alema rispondendo al presidente americano Bush che il giorno prima aveva invitato gli alleati a fare di più. Decisioni di un parlamento sovrano, specifica il titolare della Farnesina e «non di altri». Di più: l'Italia non deve rispondere «a nessuno», se non al Parlamento della Repubblica. «Condividere gli oneri e i rischi» della guerra, come chiede Bush, ottiene dunque la risposta che già Prodi e Parisi avevano dato interpellati sulle regole d'ingaggio della nostra missione afghana. Ma D'Alema lo ribadisce da Islamabad e dopo il suo incontro con Karzai. Dichiarazioni che rimbalzano rapidamente in Italia raccogliendo il plauso di Verdi, Pdci e Rifondazione che vi leggono l'affrancamento dalla sudditanza che ha caratterizzato il governo Berlusconi. Quanto al rapporto diretto con gli americani, il titolare degli esteri chiarisce che di eventuali richieste della Casa Bianca, non nuove per altro, si parlerà il prossimo 9 giugno, quando Bush sbarcherà a Roma per la prima visita ufficiale dall'insediamento del governo Prodi: «Se il presidente Bush vorrà chiedere qualcosa lo farà personalmente, non attraverso i giornalisti». Gli occhi restano puntati dunque su quell'appuntamento attorno a cui D'Alema, con le dichiarazioni di ieri, sembra aver voluto piantare qualche paletto.
Era ora!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Qualcuno spieghi a Berlusconi il significato di Stato Sovrano
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