giovedì 13 gennaio 2011

MODERATAMENTE E DEMOCRATICAMENTE.....RIVOLUZIONARI


Quando la pura e semplice contrattazione dei tempi di lavoro, per gli operai di Melfi, Pomigliano e Mirafiori, viene intesa dalla Fiat come un atto di sabotaggio, da combattere con i licenziamenti le minacce; quando tutti i cosiddetti "riformisti" di governo e d'opposizione si schierano con l'azienda, spiegando che quello che chiede è inevitabile; quando la più piccola affermazione dei diritti richiede sacrifici personali e lotte eccezionali, allora è chiaro che siamo entrati in un'epoca nella quale non si può più essere riformisti, ma moderatamente e democraticamente rivoluzionari. Più patto sociale, più diritti, più giustizia e più cultura non sono obiettivi incompatibili con la ricchezza che abbiamo raggiunto e accumulato: lo sono solo con il potere che le governa. Per questo ogni lotta e ogni richiesta autenticamente riformatrice diventano, necessariamente, radicali. Perchè la casta politico-economica che ci comanda non vuole rinunciare a nulla e perchè il suo potere, così come l'ha costruito, è un potere che ad ogni richiesta risponde dicendo di no.
Giorgio Cremaschi, dal libro "Il regime dei padroni"

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