lunedì 31 gennaio 2011

SPROPORZIONATAMENTE PICCOLI


« Malgrado la sua storia, il suo patrimonio culturale, la forza di alcuni settori della sua economia, il paese ha difficoltà di governance e un'influenza sproporzionatamente piccola sulla scena globale. Le sue prospettive economiche e sociali appaiono negative. »
Così, al World Economic Forum 2011, gli organizzatori della session "Italia, un caso speciale" presentano il nostro paese. Tremonti: non pervenuto

Dopo la presentazione, arrivano stangate anche peggiori:
•"Contate molto meno di quel che dovreste nell'economia internazionale, i problemi del vostro governo vi precludono di svolgere il ruolo che vi spetta" [Michael Elliot, editore del Time International]
•"Di solito parlo solo di economia ma nel vostro caso il problema del governo è diventato grave, è una vera distrazione che v'impedisce di fare quello che dovreste. Siete di fronte ad accuse di una vera e propria prostituzione di Stato, orge con minorenni, ostruzione alla giustizia. Avete un serio problema di leadership che blocca le riforme necessarie. Un contagio della sfiducia dei mercati è ancora possibile, perché il divario è enorme tra le riforme strutturali di cui avete bisogno, e ciò che è stato fatto" [Nouriel Roubini, fondatore e chariman di Roubini Global Economics. Nel 2007 previde la crisi globale]
•"La vostra situazione è preoccupante. Siete il paese più direttamente in competizione con la Cina, per la tipologia dei prodotti. Da dieci anni si sa quali riforme andrebbero fatte. Di questo passo l'Italia potrebbe diventare il prossimo grosso problema dell'eurozona" [Daniel Gros, direttore del Centre for European Policy Studies di Bruxelles]
•"Se l'Italia non usa i prossimi cinque anni per un reale cambiamento, vi ritroverete dalla parte perdente dell'eurozona. I gravi reati di cui Silvio Berlusconi è accusato sono ben noti. Ma a voi sta bene lo stesso? E' questo il governo che volete?" [Matthew Bishop, capo della redazione americana di The Economist]
Aspettate, chi era quel leader che continuava, come un mantra, a ripetere che sotto la sua guida l'Italia aveva riacquistato il pese che le compete sullo scenario internazionale? Non è detto che abbia mentito: forse più semplicemente pensava che il peso che ci compete fosse proprio questo.

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