venerdì 19 novembre 2010

20-11-2010 Giornata mondiale dei Diritti dell'Infanzia, c'è ben poco da festeggiare


“Ogni anno, puntualmente, si ripropone la fiera delle belle intenzioni destinate soltanto ad arricchire la letteratura politico-istituzionale”: è quanto sostengono Antonio Marziale e Alessandro Pedrini, rispettivamente presidente e direttore generale dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, in riferimento alla giornata mondiale dei diritti dell’infanzia, che a loro parere: “Non ha senso celebrare, visto e considerato che, nella sostanza, la mirabile dichiarazione d’intenti siglata a New York 21 anni orsono non ha modificato la vita a milioni di sempre più bambini afflitti dalla fame, coinvolti in conflitti armati e sfruttati a vantaggio di un mercato pedopornografico mondiale esorbitante, che l’ONU si ostina a non riconoscere quale crimine contro l’umanità”.
Per Marziale e Pedrini: “Tra le distorsioni e le contraddizioni della Dichiarazione universale sui diritti dell’infanzia vi è la mancata ratifica da parte degli USA, giacché alcuni Stati continuano a condannare a morte persone che hanno commesso reati quando erano ancora minorenni”.
“Sul piano nazionale – concludono Marziale e Pedrini – le motivazioni per non celebrare sono inquantificabili e solo la malafede o l’ignoranza potrebbero permettere a qualcuno di asserire il contrario”.

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