giovedì 25 novembre 2010

NI PUTES NI SOUMISES, in gonna e non sottomesse



Ni putes ni soumises (in italiano Né puttane né sottomesse) è un movimento sorto nel 2003 a difesa delle ragazze delle banlieue francesi che ha sedi proprio nei luoghi più vicini a questi quartieri. È un movimento femminile popolare nato per contrastare il degrado costante ed inammissibile subito dalle ragazze, secondo i valori di laicità e uguaglianza[1]. Una fondatrice è Sihem Habchi[2]. Dal 2006 è rappresentato anche in Belgio[3].

Il movimento è scaturito da una manifestazione ideata da una decina di donne che, nel febbraio 2003, decisero di attraversare la Francia indossando una maglietta con la scritta «ni putes ni soumises», al fine di richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sull'efferato omicidio di Sohane Benziane, una diciassettenne di origine magrebina che in seguito a un diverbio con il fidanzato era stata da questi bruciata viva, nell'androne di un palazzo a Vitry-sur-Seine, il 4 ottobre 2002. La protesta ebbe un grande seguito e, dopo dopo un mese di marcia attraverso 23 città della Francia, terminò a Parigi con la sfilata di oltre diecimila partecipanti

In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne Ni Putes ni Soumis ha lanciato una forte iniziativa. Per denunciare le violenze contro le donne, le francesi indosseranno la gonna. A sbuffo, a pieghe, mini o lunga, ogni gonna va bene pur di appoggiare "quante di noi subiscono il solo fatto di essere nate donne", si legge in un comunicato del noto movimento presieduto da Sihem Habchi. E' il diritto alla femminilità che Ni putes ni soumises vuole promuovere, ricordando che la Francia è teatro di intolleranze proprio come certi Paesi di Africa o Asia. Fatti di cronaca recente lo testimoniano. E' il caso di Marine, 15 anni, picchiata lo scorso ottobre ad Avignone, nel sud, perché aveva osato reagire ai giudizi maschilisti sul suo abito, giudicato "troppo" sexy. A Gap, nell'aprile del 2010, il direttore di una scuola media aveva persino deciso di vietare la gonna in classe pur di evitare problemi. A denunciare la situazione che vivono molto ragazzine nelle banlieue delle grandi città, era stato un film del 2009 "La journee de la jupe" (la giornata della gonna) in cui Isabelle Adjani vestiva i panni di un'insegnante di periferia che prende in ostaggio i suoi studenti maschilisti e chiede in cambio l'instaurazione di una giornata nazionale della gonna.

NI PUTES NI SOUMISES

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