venerdì 19 novembre 2010

Che ne direste di grilli e cavallette alla griglia? :))


Addio bistecche! Il cibo del futuro sono gli insetti
Nutrirci di grilli e cavallette significherebbe eliminare malnutrizione, obesità e ed inquinamento. L’impegno della Fao.
Addio bistecche. Il cibo del futuro sembrano essere cavallette, grilli, formiche. E’ grazie agli insetti – secondo degli esperti della Fao - che si può mettere la parola fine a diversi problemi dei nostri tempi legati all’alimentazione. Nutrirci prevalentemente di insetti significherebbe evitare la malnutrizione, eliminare l’obesità, ridurre le emissioni di gas serra generate dalla lavorazione della carne da bestiame.

STOP AD INQUINAMENTO E MALNUTRIZIONE – Tre flagelli, dunque, verrebbero risolti grazie ai piccoli animaletti dalle indiscusse e rinomate qualità nutrizionali. L’ostacolo resta quello della diffusione: ma il loro consumo è molto diffuso nel Sud-Est asiatico e in alcuni paesi dell’Africa e del Sud America, ma agli occidentali non piacciono. Quella di cibarsi degli insetti è una pratica (detta “entomofagia”) che, come testimoniano alcuni scritti di Aristotele, risale all’antica Grecia. Secondo i dati diffusi dalla Fao, sarebbero almeno 527 le diverse specie di insetti che vengono mangiati nel mondo, dal Sudafrica al Venezuela, dalla Colombia al Giappone, passando per Laos, Cambogia, Thailandia, Vietnam, Cina. I valori nutrizionali dei piccoli animali sono stati sempre snobbati dalle nostre parti, a parte qualche rara eccezione.

GLI INSETTI NELLA CUCINA OCCIDENTALE – La produzione di insetti è economica, ecologica, e non richiede emissione di gas nell’atmosfera. Si possono sfamare un gran numero di persone senza creare shock all’ambiente e fornendo un dieta equilibrata e priva di grassi. Negli Stati Uniti e Canada qualcuno comincia a sperimentare la nuova cucina. Già si vede spuntare qualche ristorante in cui vengono serviti formiche e miele, cavallette arristite, spiedini di grilli. Anche in Francia c’è chi si da da fare. Come lo chef e ristoratore Alexis Chambon, un pionere della cucina fatta con gli insetti che cerca di diffondere il più possibile la nuova tendenza vendendo le sue creazioni alle fiere: “Cuciniamo - spiega - per di più grilli ed altri insetti che si trovano in Europa. Abbiamo le nostre aziende agricole che offrono diversi tipi di prodotti, dalle caramelle ai lecca lecca alla pizza. Vera e propria gastronomia. I nostri prodotti sono freschi e siamo sempre pronti all’innovazione“.

L’IMPEGNO DELLA FAO – La Fao vuole insistere su iniziative che diano impulso alla entomofagia. Ne parla Paul Vantomme, che presso l’organizzazione delle Nazioni unite per l’alimentazione el’agricoltura è Forest Specialist. “Sosteniamo questa causa prima che sia troppo tardi. Sta diminuendo a causa dell’influenza delle culture occidentali. Gli insetti sono ricchi di proteine rispetto alla maggior parte degli animali. Il nostro ruolo è quello di promuoverne il consumo e fare in modo che mangiare insetti non sia più un tabù“. Per le Nazioni Unite sarebbe questa la soluzione per risolvere il problema della malnutrizione che riguarda un miliardi di persone. La promozione dell’inconsueto alimento è partita nel 2000. La Fao spera di stabilire sicurezza alimentare entro il 2015.

di Donato de Sena
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